Il ritorno del castello
di Santino Nastasi
Il ritorno del castello
di Santino Nastasi
Gli antichi romani 22 secoli fa, durante la difficile conquista della nostra regione, avevano già notato le grandi differenze tra le tribù dei liguri che abitavano la costa e quelle che occupavano l’entroterra. I liguri della riviera erano abili marinai e pirati, ma soprattutto mercanti aperti al mondo mediterraneo; i liguri dell’interno erano rustici pastori, chiusi e orgogliosi della propria libertà.
Le caratteristiche del territorio avranno sicuramente influenzato queste differenze se dopo secoli, durante il medioevo, gli stellesi o, meglio, gli stejardi, continuavano a essere considerati diffidenti e scontrosi. Valli scoscese coperte da boschi intricati, difficili da attraversare, radi terreni coltivabili, abitazioni sparse e isolate. Tanta povertà e tanta fame. Eppure, quelle terre erano importanti per le dinamiche geo-politiche del tempo, trovandosi a cavallo tra Savona e Genova, e sugli itinerari commerciali tra il Piemonte e il mare. Su tutto ciò il castello ha dominato per secoli. Poi l’oblio. Nascosto dalla vegetazione il nostro più antico monumento è sparito dalla nostra coscienza. Oggi grazie a una virtuosa combinazione di iniziative di recupero attivate dell’amministrazione comunale e dal principe Grimaldi, questo rudere può ritornare ad essere protagonista della nostra realtà. Luogo unico e suggestivo da cui contemplare un paesaggio sempre impervio e aspro, ma comunque affascinante.
Ricostruzione ideale dell’aspetto del castello di Stella durante il medioevo
Grafica di Santino Nastasi